Sangiuliano Premio Strega 2023

Premio Strega 2023: se i ministri non leggono

La serata finale del Premio Strega è stata segnata dalla clamorosa ammissione del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, di non aver letto i libri finalisti. L’incidente ha sollevato dubbi sulla sua credibilità e ha evidenziato la necessità di un approccio più responsabile alla promozione della cultura.

La serata finale del prestigioso Premio Strega è stata segnata da una combinazione di momenti commoventi e di un’imbarazzante figuraccia che ha coinvolto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Mentre l’emozione era palpabile nell’aria per la vittoria postuma di Ada D’Adamo con il suo romanzo d’esordio “Come d’aria”, l’attenzione è stata dirottata su Sangiuliano e il suo infausto errore, facendoci tutti pensare: “Ma se i ministri non leggono..”, continuate pure voi.

Durante la diretta televisiva della cerimonia di premiazione, condotta dalla brillante Geppy Cucciari, il Ministro ha rivelato con estrema franchezza di non aver letto i cinque libri finalisti. Questa rivelazione ha lasciato tutti sbalorditi, considerando che Sangiuliano aveva partecipato in qualità di giurato e aveva espresso il suo voto per uno dei titoli, senza neanche dedicare un momento alla loro lettura. Questa rivelazione è stata una grave svista per il promotore dell’iniziativa “Se leggi sei forte”, un progetto appena lanciato dal Ministero della Cultura.

Un neo in una splendida serata

L’incidente imbarazzante è avvenuto durante un confronto tra Sangiuliano e Cucciari riguardo alla questione dell’accesso gratuito ai musei, una pratica che il Ministro disapprova fermamente, poiché crede che la cultura debba essere retribuita. Durante questo dialogo surreale, il Ministro si è trovato impreparato e ha dimostrato di non avere argomentazioni solide per difendere la sua posizione. Cucciari, con il suo acume e la sua ironia tagliente, ha messo il Ministro ulteriormente in imbarazzo.

La situazione ha raggiunto l’apice quando Sangiuliano ha deciso di parlare dei finalisti del Premio Strega. Ha affermato di aver “ascoltato” le storie dei libri in gara e li ha descritti come coinvolgenti e riflessivi. Tuttavia, è emerso chiaramente che non li aveva letti effettivamente. Questa contraddizione ha suscitato un silenzio imbarazzante nell’auditorio, seguito da una domanda tagliente di Cucciari: “Come proverà? Non li ha letti?”. Il Ministro ha cercato di minimizzare la sua gaffe arrampicandosi sugli specchi, ma senza successo. L’ironia della situazione è stata sottolineata dalla risata fragorosa che ha accolto il suo tentativo fallito di spiegazione.

Nonostante le sue scuse successive, la reputazione di Sangiuliano ha subito un duro colpo. La sua ammissione di non aver letto i libri finalisti e la sua impreparazione nel dialogo pubblico hanno messo in discussione la sua credibilità come Ministro della Cultura. Inoltre, il fatto che il Ministro abbia abolito l’18App, un bonus culturale per i giovani, ha sollevato ulteriori critiche sulla sua gestione della cultura e dell’accesso alla conoscenza.

Se i ministri non leggono

Purtroppo Sangiuliano non resta e non resterà un caso isolato. Sono purtroppo finiti i tempi dei Gramsci che per diletto e per rilassarsi appena tornati a casa si dilettavano con almeno un’ora di lettura. Ora abbiamo ministri che votano e parlano di libri senza leggerli ed altri che ammettono che dopo una lunga giornata di lavoro, si rilassano esclusivamente giocando alla PlayStation.

In conclusione, la serata finale del Premio Strega ha visto il trionfo di un’opera letteraria ma è stata anche caratterizzata da un’infelice gaffe del Ministro della Cultura. Questo incidente ha evidenziato la necessità di un approccio più attento e rispettoso alla promozione della cultura e ha sollevato interrogativi sulla qualità delle decisioni prese dal Ministro stesso.

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